Emanuele Giglio
Emanuele Giglio (Roma 13/02/1973), è un attore, regista e autore italiano, Presidente del Centro di Educazione Permanente alle Arti e all'Artigianato e capocomico della compagnia che porta il suo nome.
venerdì 14 giugno 2024
domenica 28 maggio 2023
Emanuele Giglio in "Lucrezia"
EMANUELE GIGLIO
in
LUCREZIA
di William Shakespeare
traduzione di Emanuele Giglio
musiche di Henry Purcell
The Cold Song dal King Arthur cantata da Monica Griffa
L'attore romano Emanuele Giglio, partendo dalla sua nuova sede di Claviere (TO) nel comprensorio dell'Unione Montana dei Comuni Olimpici della Via Lattea, presenta lo spettacolo teatrale Lucrezia in forma di concerto per voce recitante contrappuntante con un'aria barocca, in un tour che si prevede internazionale.
domenica 14 maggio 2023
Emanuele Giglio in "Lucrezia"
Il mito dello stupro di Lucrezia, di cui nel “De re publica” tratta Cicerone, si sviluppa con il racconto dello storico romano Tito Livio, poi ripreso da Servio, che William Shakespeare utilizzò in seguito per comporre un poema narrativo.
La vicenda è quanto mai attuale: si narra che nell'antica Roma, a causa della violenza sessuale subita da Lucrezia ad opera del figlio del re Tarquinio, la nobile romana si suicidò. Il popolo per punire l'oltraggio cacciò i re e abolita la monarchia, Roma diventò una repubblica.
Oltre al rilevante aspetto politico, la storia ci ricorda un assai ripetersi di atti di violenza e di soprusi che risalgono alla notte dei tempi. Proprio per questo, diffondendo il concetto con il teatro, intendiamo contribuire a combattere ogni forma di violenza nei confronti delle donne; un fenomeno sempre più pericolosamente ricorrente e tristemente attuale.
Per questo motivo la "Compagnia Emanuele Giglio" si onora di essere tra i promotori del Progetto Donne della UILT (Unione Italiana Libero Teatro) “con l’intento di smuovere le coscienze promuovendo la solidarietà e la presa di posizione e, a nostro modo, educare al rispetto. Si tratta in questo caso di emozioni al femminile, condivise da uomini che amano le donne, tanto da mettersi a loro disposizione...” (Stella Paci responsabile del progetto nazionale), in questo caso per dar voce alla storia di Lucrezia.
Uno spettacolo di forte impatto, in cui elementi del punk tedesco si fondono al teatro classico antico, al barocco, alla musicalità del verso, in un unicum che ben disegna l'umanità ed il teatro dei nuovi anni venti.
“La violenza sulle donne è un carillon ossessivo, che a scadenza i media ci ripropongono fino ad assopire la mente, fino ad inglobare la notizia come scontata, ripetuta, la ascolto ma non la sento più, già la so, mi incuriosisce la dinamica del fatto, la sua spettacolarità e basta. Le conseguenze sono solo un sottofondo a volte anche noioso, monotono: come un rubinetto che gocciola ininterrottamente e che ormai il mio cervello legge come silenzio”.
Così riassume Monica Griffa, che sul palco con Giglio è parte di questo ingranaggio scenico: la Maria di Friz Lang che Emanuele Giglio ridisegna in una “Metropolis” 2023.
L'attore-artifex nell’esecuzione, intende restituire alla poesia l’ormai perduta lirica originaria, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora atta a fare del nuovo teatro italiano un linguaggio universale, superando una volta per tutte la Babele delle lingue.
XXXV RASSEGNA INTERNAZIONALE
TEATRO CLASSICO ANTICO
«CITTÀ DI PADOVA»
MUSEI CIVICI EREMITANI
Chiostro Albini
Martedì 23 maggio 2023 ore 18.00
sabato 4 febbraio 2023
lunedì 15 agosto 2022
Emanuele Giglio in "Lucrezia"
domenica 15 maggio 2022
Emanuele Giglio in ACHILLEIDE Lyrical Rock of Peace
L'attore romano Emanuele Giglio, da due anni trasferitosi a Claviere in provincia di Torino, dato il perdurare del conflitto bellico che sconvolge il pianeta, ha deciso di interrompere tutti i suoi progetti per dedicarsi completamente alla diffusione della sua “Achilleide Lyrical Rock of Peace” uno spettacolo concerto contro la guerra che ha l'obbiettivo di diffondere un sentimento di pace tra i popoli.
L’attore-artifex, da solo nell’esecuzione, intende restituire alla poesia l’ormai perduta lirica originaria, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora atta a fare del nuovo teatro italiano un linguaggio universale, superando una volta per tutte la Babele delle lingue.